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Immagine del redattore Paola Annita Pagliari

Ancora sulla traccia di sangue sull’auto di Olindo.

Parliamo ancora un po’ della famosissima traccia di sangue sull’auto di Olindo, da una prospettiva diversa.

“Nell’attesa ho potuto notare che appena fuori l’ingresso della palazzina della Castagna c’era la macchina di suo padre. Una Lancia K nera che il Ballabio ha spostato utilizzando le chiavi ancora inserite nel quadro.”

Nella sua deposizione, Vittorio Ballabio afferma che Frigerio è riuscito a dirgli: "Mia moglie è su". (Sit 13 dicembre 2006), quindi prova a salire. Sente ancora Valeria GRIDARE “aiuto, aiuto”, probabilmente da sopra. E diversamente non poteva essere altrimenti l’avrebbero vista sul pianerottolo. Quindi già qui qualcosa non torna. Sarebbe interessante esaminare a fondo quanto dissero in proposito nelle primissime dichiarazioni Rosa e Olindo (non temete, lo faremo, ancora…).

“Saranno state le 20.35 quando eravamo di nuovo sotto”, afferma poi.

Bartesaghi, nella sua successiva dichiarazione del 5 gennaio 2007, spiega di aver incrociato il Ballabio “alla base della seconda rampa di scale. Mentre ero sul pianerottolo sentivo delle grida di aiuto di una donna, ho cercato di salire, ho percorso alcuni scalini, usando come punti di riferimento la mano destra sul corrimano della ringhiera e la mano sinistra sul muro. Preciso che avevo le mani sporche di sangue.”

Quello che ora ci interessa, però, è il fatto che il Ballabio, certamente sporco di sangue, è salito sulla macchina del Castagna e l’ha spostata, quindi quasi certamente sporcando il battitacco.


(loro, dico loro chi sonoooo?)


Che esami sono stati fatti su quest’auto?

Gli accertamenti tecnici urgenti vengono effettuati dal Rono di Como in data 15 dicembre 2006, quindi 4 giorni dopo la strage.


ATTENZIONE BENE AL NUMERO DI TARGA!

L’auto era in custodia presso la stazione dei Carabinieri di Erba dalla sera della strage. Viene quindi trasferita a Como e iniziano i rilevamenti, molto approfonditi…


Ma se lo stesso Ballabio afferma di esservi salito e di averla spostata, quindi LATO GUIDA, com’è possibile che non vengano rilevate né impronte palmari, né sangue che, invece, facilmente avrebbe potuto esserci?

Le impronte asportate, comunque, vengono “trattenute presso questi uffici in attesa di essere inviate, salvo diversa disposizione dell’A.G. inquirente, presso il Raggruppamento Investigazioni Scientifiche di Parma”…”

Il 26 dicembre 2006 alle ore 23.00, 15 giorni dopo la strage, l’auto di Olindo, invece, viene nuovamente fatta portare dallo stesso Olindo presso il garage della sede del Rono di Como.



(Perché Olindo avrebbe dovuto regolare il sedile conducente, se la guidava solo lui?)

Solo il reperto contraddistinto col n. 1 (portiera sinistra tra maniglia e griglia del diffusore sonoro) viene trattato preventivamente con HEXAGON OBTI, test che consente di verificare se si è in presenza di sangue umano.

Il reperto 3, ovvero il BATTITACCO lato guida, pare non essere stato sottoposto a medesimo trattamento preventivo.

Gli stessi operanti ricordano che il LUMINOL non va preso come Vangelo, ma ha solo valore presuntivo-indicativo, poiché può fornire dei falsi positivi essendo in grado di interagire con tutte quelle specie chimiche, abbondantemente presenti in natura, che contengono ioni ferro come alcuni oggetti metallici, le piante e alcuni tipi di terreno.

Il giorno 28 dicembre “I prelievi eseguiti vengono inviati al Consulente Tecnico dr Carlo Previderè, presso il Dipartimenti di Medicina Legale di Pavia.



E da qui, riallacciamoci alla questione delle targhe e della traccia che è al tempo stesso degradata e purissima...Tanto da sembrare quasi due tracce diverse....

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